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Assicurazione di responsabilità ambientale: natura ed efficacia temporale

da | Mar 3, 2023 | Assicurazione dei rischi ambientali

Modelli di garanzia dell’assicurazione di responsabilità ambientale

Una copertura per i rischi ambientali può prevedere diversi modelli di garanzia.

  • Alcuni propri dell’assicurazione ramo danni in generale, o se si preferisce Property, ove il rischio riguarda beni di proprietà dell’assicurato,
  • altri rientranti nell’assicurazione di responsabilità civile.

L’assicurazione per la responsabilità ambientale ha natura R.C.?

Da un punto di vista teorico non si può non evidenziare come la trilateralità delle posizioni (assicurato – assicuratore e P.A.) rimandi al rischio di responsabilità, né si può dimenticare che tutta la normativa e la giurisprudenza comunitarie hanno chiarito che l’intervento richiesto all’inquinatore richiede responsabilità (chi inquina paga) e prevede una precisa forma di risarcimento, ovvero quello in forma specifica, regolata nel Codice Civile dall’articolo 2058 e definita in ambito comunitario dagli istituti della riparazione primaria”, “riparazione complementare” e “riparazione compensativa.

Del resto, una copertura che offra manleva per i costi che l’assicurato debba sostenere per interventi di riparazione primaria, complementare o compensativa, altro non è che un’assicurazione che tiene indenne l’assicurato per i costi che dovrà sostenere per risarcire in forma specifica un particolare tipo di danno, ovvero un danno alla collettività di natura ambientale.

Da ciò derivano una serie di conseguenze, sotto il profilo della gestione della lite, ad esempio, della prescrizione dei diritti dell’assicurato, del tema della colpa grave e della condotta dell’assicurato.

Responsabilità ambientale e responsabilità civile

Il fatto che l’assicurazione di responsabilità ambientale abbia natura R.C. è peraltro perfettamente coerente con il dibattito internazionale sviluppatosi sin dagli anni ’70, in virtù del quale l’assicurazione di responsabilità civile è divenuta uno strumento per la valutazione dei rischi e per l’individuazione dei costi di sostenibilità di determinati rischi introdotti nella società da attività industriali ad un tempo utili, se non necessarie, ma anche particolarmente pericolose.

In questo senso, l’assicurazione per la responsabilità ambientale potrebbe, in prospettiva, ben rientrare nell’ambito di quelle teorizzazioni di una assicurazione della responsabilità civile come criterio per valutare e quantificare il costo del rischio di attività socialmente utili, selezionando in tal modo anche le imprese più pericolose e contribuendo al loro allontanamento dal mercato.

L’efficacia temporale della garanzia di responsabilità ambientale

Qualsiasi assicurazione ha una inevitabile durata temporale e, quindi, la polizza trova applicazione per uno specifico periodo entro il quale il rischio possa trovare attuazione.

La maggior parte delle coperture di responsabilità civile, al cui genus appartiene la garanzia di responsabilità ambientale, è formulata su base claims made.

Perché il mercato assicurativo preferisce il modello claims made per la gran parte delle coperture R.C.?

Come noto, la ragione principale affermata dal mondo assicurativo a sostegno dell’utilizzo massivo delle clausole claims made risiede nella particolare difficoltà tecnica e nella conseguente maggiore onerosità per l’assicurato di coprire rischi della responsabilità civile aventi natura lungo latente.

Le coperture loss occurrence, infatti, tenendo conto del termine di prescrizione su cui un presunto danneggiato può contare per richiedere il risarcimento, espongono l’assicuratore alla possibilità, piuttosto elevata percentualmente, di dover sostenere esborsi molto tempo dopo che la polizza è cessata contabilmente e quindi anche a distanza di diversi anni dall’incasso dell’ultimo premio.

Ciò crea seri problemi bilancistici e di sostenibilità economica, dovendo l’assicuratore continuare ad apporre riserve di bilancio nonostante siano cessati gli incassi, essendo scaduta la copertura.

Modello claims made o loss occurence nell’assicurazione di responsabilità ambientale?

Per un verso si potrebbe sostenere che i sinistri ambientali sono la più evidente manifestazione dei casi long term, dal momento che dall’evento inquinante alla sua scoperta e dalla scoperta alla sua effettiva bonifica possono trascorrere anche decenni, sicché una copertura su base loss occurence potrebbe risultare economicamente insostenibile, se non addirittura ingestibile.

Eppure, vi sono evidenze che documentano una realtà assai diversa. Fra queste occorre tenere presente che, se da un lato la copertura loss lascia esposto l’assicuratore ad una talora complessa gestione del futuro, spesso post scadenza contrattuale, dall’altra la clausola claim – alla luce dell’elaborazione giurisprudenziale della Suprema Corte – deve inevitabilmente prevedere un significativo periodo di garanzia retroattiva.

Sotto questo aspetto, il rischio ambientale assume connotazioni particolarmente interessanti, poiché si potrebbe sostenere che i rischi maggiori riguardano proprio il passato e non il futuro. Infatti, è nel passato che si rinvengono gli episodi inquinanti più diffusi ed è il passato il problema maggiore nella gestione di un sinistro ambientale, poiché il sottosuolo e le acque custodiscono una storia inquinante e, dunque, è molto difficile comprendere quale parte dell’inquinamento sia stato provocato dall’evento denunciato e quanto invece da eventi pregressi.

Posto che sul mercato sono rinvenibili entrambe le tipologie di copertura, sembra risultare necessario un approccio pragmatico nella valutazione del rischio, tenendosi il più possibile lontani da schematismi di moda.

Avv. Italo Partenza

Nato a Macerata il 28 giugno 1964. Fondatore ITC Law – Esercita la professione nell’ambito dei settori di specializzazione dello studio. Docente in Master in tema di responsabilità civile ed assicurazione. Collabora con l’associazione Broker assicurativi italiani (AIBA) e partecipa al Comitato di redazione della rivista Responsabilità Medica – Diritto e Pratica Clinica di Pacini Editore. Collabora con Riviste ed Enti di Formazione.

Avv. Roberta Victoria Nucci

Nata ad Arezzo il 27 settembre 1990 Co Fondatrice ITC Law – Esercita la professione nell’ambito dei settori di specializzazione dello studio Collabora in attività formative e con la rivista Responsabilità Medica – Diritto e Pratica Clinica di Pacini Editore, anche curandone l’aggiornamento online.

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